Integrazione tra Performance Management e cicli di bilancio

di CAMPAGNOLI Cristiano, MOROSINI Francesca, VILLANI Lara, ZANOVELLO Veronica

La crescente complessità della società moderna e la corrispondente crescita delle domande sociali, i processi d’innovazione tecnologica che danno luogo alla c.d. “società dell’informazione”, nonché l’intensa partecipazione nell’Unione Europea, hanno reso necessari molteplici mutamenti nell’ambito della Pubblica Amministrazione, che non potevano non intaccare anche l’ordinamento finanziario e contabile, fin da sempre caratterizzato da un sistema contabile finanziario capace di permettere un controllo formale sull’attività svolta.

Tali mutamenti innescarono un processo di armonizzazione contabile che prese formalmente avvio con l’emanazione della Legge n. 196/2009, rubricata “Legge di contabilità e finanza pubblica” e nello specifico con il D.lgs. 118/2011 e con il DPCM 28 dicembre 2011.

La legge 240/2010, inoltre, in ambito universitario, attraverso lo strumento del bilancio e la centralizzazione della gestione contabile ha voluto valorizzare il concetto di unitarietà per garantire una maggiore efficacia dell’utilizzo delle risorse, oltre a ribadire l’autonomia gestionale dei dipartimenti per l’ottenimento di migliori risultati. La norma ha apportato importanti cambiamenti nell’impianto contabile delle università italiane rappresentando un ulteriore elemento di criticità nell’organizzare un processo di integrazione il cui impianto di fondo trova nella parte “numerica” legata al bilancio un cardine d’appoggio importante.

L’attuale assetto normativo detta regole che rendono forte il legame tra ciclo della performance e ciclo di programmazione finanziaria e di bilancio fino al punto di prevedere che gli obiettivi “definiti in coerenza con gli obiettivi di bilancio indicati nei documenti programmatici di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, e di cui alla normativa economica e finanziaria applicabile alle regioni e agli enti locali” costituiscono una “condizione per l’erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa” (articolo 5, comma 1, seconda parte, D.lgs. 150/2009). Questa disposizione, che non e  l’unica, produce effetti in due momenti fondamentali del ciclo della performance: il momento della definizione degli obiettivi che confluiscono nel Piano della performance e il momento della validazione della Relazione sulla performance che, se positiva, abilita l’erogazione degli incentivi.

Il presente lavoro fornisce un quadro di massima del livello di maturità raggiunto nelle Pubbliche Amministrazioni, nel collocare il ciclo di gestione della performance nelle sue fasi di identificazione degli obiettivi e degli indicatori necessari per misurare tali obiettivi, prima del ciclo di programmazione finanziaria. Le Pubbliche Amministrazioni scelte ed oggetto di analisi sono Università ed Enti strumentali di enti territoriali, quindi organizzazioni con fini e peculiarità giuridiche differenti, che ne caratterizzano e rendono “unici” i processi di gestione.

Da qui ne discende uno studio improntato a ricercare l’interesse di fondo della specifica organizzazione scelta ad intraprendere un percorso che porti da una effettiva integrazione del processo di programmazione con il processo di “budgettizzazione” finalizzato a canalizzare l’azione delle pubbliche amministrazioni sulla “giusta via” che porta alla realizzazione degli obiettivi che si pone di raggiungere, non senza elementi di criticità da affrontare e risolvere.

E’ inoltre analizzato il ruolo di supporto che organismi esterni di controllo, quale la Corte dei Conti, possono offrire agli organismi pubblici in questo specifico ambito tramite la formulazione di un loro punto di vista.