Public Value Collaborative Governance: le piattaforme collaborative e le filiere di performance per co-creare Valore Pubblico

di CARAMORI Elisa, CLEMENO Patrizia, LEO Patrizia, SAVOIA Jessica Anais, VACCARI Federico

L’oggetto della presente ricerca è frutto di un interesse verso un modello innovativo di gestione della programmazione e delle performance di Ente, partendo dall’assunto che per generare Valore Pubblico sul territorio sia sempre più indispensabile uscire dai confini organizzativi del singolo soggetto, sfruttando il contributo sinergico di diversi attori, così come descritto nel modello di Public Value Collaborative Governance.

Una prima analisi dell’inquadramento teorico e normativo, seguito da una rassegna della letteratura internazionale in materia sui diversi modelli di gestione amministrativa delle Pubbliche Amministrazioni susseguitesi negli ultimi decenni, ha messo in luce che i contesti nei quali operiamo sono sempre più orientati al concetto di Valore Pubblico co-creato e co-prodotto da filiere e network complessi. Tale complessità, tuttavia, è accompagnata da un sostanziale “vuoto normativo” in materia. Anche per tale motivo meritano attenzione l’analisi e i possibili sviluppi che il modello di Public Value Governance, declinato nella sua forma più ampia di Public Value Collaborative Governance, potrà avere negli anni a venire.

La condivisione di risorse, strumenti e responsabilità nei processi di programmazione, erogazione e gestione di beni e servizi è oggigiorno intesa quale volano per la creazione di Valore Pubblico. Questo suggerisce che la partecipazione a filiere e network da parte dei soggetti attuatori non sarà più una scelta per le amministrazioni: la collaborazione e la gestione di performance inter-organizzative è il modello verso il quale tutte le PA si stanno orientando, anche se spesso per tentativi e con modalità non formalizzate o strutturate.

Il presente lavoro pone alla sua base il concetto che l’interazione tra diversi stakeholder (pubblici, imprese, terzo settore, cittadini) può contribuire a creare beni e servizi più aderenti alle necessità e ai bisogni di un territorio, nonché aumentare il senso di appartenenza alla comunità e la fiducia nelle istituzioni.

In questa indagine si sono presi in considerazione diversi strumenti, tra i quali le piattaforme collaborative, strumenti digitali, talvolta innovativi, che possono servire a una reale e fattiva collaborazione. Nella letteratura portata ad esempio, come nei casi studio individuali, si evince che questi strumenti, se conosciuti e ben utilizzati, permettono di riorganizzare efficacemente processi informativi di cui gli stakeholder necessitano per programmare i propri obiettivi di Valore Pubblico, creando contesti di scambio di informazioni e dati altrimenti non possibili nelle governance di filiera verticali o orizzontali, e nemmeno tra Ente pubblico e cittadino.

I singoli casi studio hanno indagato sullo stato dell’arte dell’utilizzo delle piattaforme collaborative in un campione di amministrazioni pubbliche, sondandone gli ambiti di applicazione, le difficoltà – come la gestione dei costi e delle risorse umane – e le potenzialità di questi strumenti, arrivando alla conclusione di come queste piattaforme possano essere inserite nel contesto pubblico, integrate nell’organizzazione di riferimento, apportando miglioramenti in termini di efficienza, efficacia, economicità dei processi organizzativi, promuovendo così la co-creazione di Valore Pubblico, in senso stretto e in senso ampio.